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Come aumentare le difese immunitarie

Le difese immunitarie possono diminuire in alcuni periodi dell’anno, ad esempio durante i cambi di stagione, oppure possono essere indebolite da stress, sedentarietà, alimentazione scorretta, alcune patologie, abusi di medicinali, il fumo e l’eccesso di alcolici.


Se le difese si abbassano, il nostro corpo è inevitabilmente più esposto all’aggressione di virus o batteri. L’esposizione ai microbi è però fondamentale per il sistema immunitario, come afferma Sally Bloomfield (Teoria dell’igiene).

Il minor contatto con l’ambiente naturale, i troppo elevati standard di pulizia, le diete povere in nutrienti, hanno creato un sistema immunitario umano poco allenato a fronteggiare gli stimoli ambientali ed anche più incline a reagire nei loro confronti in modo eccessivo e quindi, avrebbero reso le persone più vulnerabili nei confronti delle malattie.

utti siamo stati cresciuti con l’idea che per ogni malessere ci fosse una pillola per risolvere, tutto perfetto, tutto già pronto, e ci hanno abituato a «delegare all’esterno» la soluzione. Ma prevenire le malattie da raffreddamento si può ed è anche molto semplice. Come sempre, prevenire è meglio che curare.



La buona salute dell’intestino è molto importante per il nostro benessere in generale: gli effetti di una mucosa intestinale non in salute possono ricadere su diversi distretti corporei, avere ripercussioni sul sistema immunitario e anche alterare il tono dell’umore.

La produzione della serotonina - neurotrasmettitore che regola il tono dell’umore e che viene anche definito ”ormone della felicità” - avviene principalmente nell’intestino; se questo organo è infiammato produce un eccesso dell’ormone in questione. A sua volta questo innesca un processo che porta alla sua diminuzione nei circuiti cerebrali, con la conseguente comparsa di uno stato depressivo che può arrivare a livelli anche preoccupanti durante la stagione invernale, complice anche la diminuzione delle temperature e le aumentate ore di buio.

Ci si può prendere cura dell’intestino attraverso la dieta, assumendo cibi ricchi di antiossidanti che bloccano la formazione di radicali liberi (sostanze che danneggiano le cellule e alimenti con alto contenuto di amminoacidiessenziali), per evitare così carenze proteiche.

Eccovi alcuni esempi di alimenti ad alto contenuto di antiossidanti:

cavolini di Bruxelles, peperoni, pomodori, cetrioli, avocado, cioccolato fondente, olio extravergine di oliva, frutta a guscio, frutti rossi come mirtilli, lamponi, more, ecc..

Occorre inoltre integrare la dieta con una quantità idonea di verdure; tra le tante meglio preferire i vegetali dal potere antinfiammatorio come le verdure a foglia verde, tipo spinaci, rucola e crescione.





Inoltre, bisogna assicurare il giusto apporto di vitamine, perché le eventuali carenze possono incidere sulla debolezza del sistema immunitario e quindi determinare la suscettibilità alle infezioni.

Ad esempio, la vitamina D tra le varie funzioni riduce l’infiammazione, supporta lo sviluppo muscolare, sostiene il sistema immunitario.

Questa la possiamo trovare nel tuorlo d’uovo, nello yogurt, nel salmone, nei funghi, ma è principalmente prodotta con l’esposizione al sole ma per raggiungere livelli ottimali, serve anche un’integrazione.

Gli Omega 3, acidi grassi essenziali ( non prodotti dal nostro organismo), hanno tantissime azioni tra cui quella anti-infiammatoria, ed è spesso necessaria un’integrazione per coprire il fabbisogno derivante dall’attuale stile di vita.

La ben nota vitamina C contribuisce alla normale funzione del sistema immunitario e alla riduzione della stanchezza e dell’affaticamento, ma poiché non si accumula nell’organismo e un eventuale eccesso viene semplicemente eliminato con le urine, occorre assicurarsi una buona dose di tale vitamina ogni giorno.

Gli agrumi e le verdure a foglia verde ne sono ricche.

La vitamina C è un integratore a basso costo, totalmente priva di effetti collaterali, visto che in alte dosi (oltre i 2 grammi al giorno, in relazione alla tolleranza intestinale) riduce in modo consistente la durata e l’intensità dell’influenza. E' particolare il fatto che ancora molti medici la sconsiglino per evitare sovradosaggi.

Come affermano diversi studi, megadosi di vitamina C (+ di 5 grammi) assunte alla comparsa dei primi sintomi, dimezzano l’insorgere e la durata dell’influenza.

Anche alcuni estratti erboristici, presenti in varie preparazioni, aiutano ad affrontare meglio l’inverno: l’echinacea, ad esempio, è una pianta erbacea perenne originaria dell’America del Nord, ed ha le sembianze di una margherita.

Di questa pianta si utilizzano le radici per favorire le naturali difese dell’organismo, le funzionalità delle prime vie respiratorie e delle vie urinarie.

La lattoferrina è un utile antiossidante, perché aiuta la prevenzione dei radicali liberi ed è anche un antivirale, perché impedisce l’ingresso dei virus nell’organismo (Essa è in grado di legarsi ai glicosaminoglicani delle membrane cellulari).


Quindi non è mai il freddo a causare raffreddori o altri mali di stagione, anche se l’aria fredda, bloccando il sistema delle ciglia presenti sull’albero respiratorio, favorisce l’ingresso dei virus nelle vie aeree più basse.

Piuttosto è necessario che il corpo sia forte e che quindi prevenga l’ingresso dei virus all’interno.

Un utile accorgimento, a seguito dell’abbassamento delle temperature, è quello di coprire bocca e naso con la sciarpa, in modo che l’aria che si respira sia già riscaldata e umidificata.

Appena possibile, programmate qualche gita fuori porta per prendervi una pausa dall’inquinamento della città.

Non dimenticarsi l’allenamento. Un buon sistema immunitario è supportato da una buona forma fisica e viceversa.

L’ideale sarebbe abbinare l’allenamento per il rinforzo muscolare a esercizi di allungamento.

Il primo perché, incrementando la massa muscolare si ha una produzione ormonale in grado di dare benessereall‘intero organismo. Inoltre, un aumento della muscolatura è in grado di rinforzare il sistema immunitario. Il secondo, per prevenire dolori muscolari e rigidità (anch’esse attribuibili al freddo) attraverso lo stretching.

Dott.ssa Simona Repetto




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