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Hydrospeed & Rafting

Il torrente del benessere



Questo non è un articolo da leggere, è un esercizio da fare. Provate, e vi ritroverete immersi/e con tutti i vostri sensi nella natura e nelle acque del torrente, “in solo” con l’HYDROSPEED o in squadra con il RAFTING.

I benefici della parte sportiva infatti, vengono DOPO i benefici ed il benessere che si prova nell’entrare in una foresta o in un bosco: nei grandi spazi aperti dove vengono piacevolmente stimolati tutti i sensi. Qualcosa di molto diverso rispetto allo stare seduti davanti al computer: certi sensi quasi si spengono.


Due o tre ore nel bosco, invece, provocano un aumento del 50% delle "cellule killer" naturali, quelle che proteggono il corpo dai cambiamenti dannosi per la salute. Benefici che sono confermati da tanti studi scientifici, e che hanno reso popolare la pratica del forest bathing, il "bagno nella foresta", tra muschio, canto degli uccelli, tronchi e foglie degli alberi.


Inoltre si dice che l’acqua, sia l’elemento legato all’emozionalità. Per cui la nostra proposta è un “triplo bathing” nel verde ristoratore… nelle emozioni e nell’energia che ci danno i due sport d’acqua dolce che vi racconteremo!


HYDROSPEED


Per definire cos’è l’HYDROSPEED bastano tre semplici parole: acqua, velocità, adrenalina. Tra gli sport estremi fluviali, è quello che più di tutti consente il contatto diretto con l’elemento naturale – l’acqua – nella sua forma più selvaggia.

L’Hydrospeed è nato in Francia intorno alla metà del secolo scorso, e affermatosi in tutta Europa nei decenni successivi.


Se volessimo


trovare un antenato di questa specie di “bob da acqua”... esistono nell’antichità, bassorilievi dove sono raffigurati guerrieri che utilizzano vesciche di animali gonfie d'aria per attraversare corsi d'acqua.


Il nome odierno di questa disciplina - “Hydrospeed” - nasce dalla crasi dei termini “Hydro” e “Speed”; il primo deriva dal greco antico ed è il prefisso per “acqua”, assumendo in questo modo l’accezione di “qualcosa che sfrutta la potenza dell’acqua”. Il secondo invece, come sappiamo, vuol dire “velocità”. Sfruttare la potenza dell’acqua per andare veloci, insomma. E sentirci potenti a nostra volta.

Affrontare le rapide aggrappati ad un galleggiante a forma di bob, schivare le rocce e assecondare la corrente, per discendere il fiume in un modo totalmente nuovo.

A grandi linee, la postura è a pancia in giù, sdraiati sul galleggiante, il quale viene manovrato semplicemente spostando il peso del corpo nella direzione che vogliamo intraprendere. L’abbigliamento idoneo per l’Hydrospeed, deve tenere in conto una cosa fondamentale: che ci sia pioggia o splenda il sole, si è immersi costantemente nell’acqua di un torrente. Ergo, ci si bagna sempre, e fa freddo.


Ecco perché va indossata una speciale muta in neoprene che isoli il corpo dalle basse temperature del fiume. Si tratta di tute spesse anche 5 mm, ideali per mantenersi asciutti e quanto più possibile caldi. Completano l’attrezzatura i guanti termici, la giacca ad acqua e le pinne. Oltre a questi, non vanno dimenticati il casco e il giubbotto di salvataggio, perché al primo posto deve sempre esserci la sicurezza.

È ancora molto vivido il ricordo di quando mi avventurai sul fiume Noce, a metà degli anni '90 insieme ad alcuni amici: all’inizio pensavo che fossimo dei matti scatenati… poi… una volta in acqua, non sarei più uscita!

Sicuramente uno degli sport più adrenalinici mai provati.


Se invece si ha voglia di una bella esperienza sicuramente emozionante ma un po’ più tranquilla e vissuta in team, allora il RAFTING è l’esperienza giusta.

Il Rafting è uno sport che prende in prestito elementi e tecniche da varie discipline: dal canottaggio, innanzitutto, ma anche, in parte, dal torrentismo, dal nuoto subacqueo e dal trekking. Il nome di questa attività sportiva deriva dall’inglese to raft, che letteralmente significa “navigare su una zattera”. Qui, però, la zattera è sostituita da un canotto dalla forma peculiare, ideato per consentire la navigazione anche nei luoghi più estremi e disagevoli.

È una disciplina che unisce il piacere di un’escursione in montagna al divertimento degli sport acquatici; l’attività consiste infatti, nel discendere a velocità fiumi e torrenti, a bordo di un canotto – detto RAFT – in grado di ospitare sei o sette persone e con l’aiuto di una guida esperta, che avrà il compito di dirigere le operazioni e coordinare i movimenti di tutti i partecipanti.


Di certo, per chi ama scenari naturali e paesaggi boschivi ma, al tempo stesso, non disdegna il nuoto e le discipline acquatiche, partecipare ad una rafting experience è un’occasione per ammirare le valli da un’altra prospettiva, per confrontarsi con i propri limiti, ma anche per trascorrere una giornata diversa dal solito, tra schizzi, tuffi e momenti davvero entusiasmanti.


Il Rafting, oltre ad essere fatto come esperienza divertente, è anche una disciplina sportiva a tutti gli effetti e la Federazione Italiana Rafting (F.I.Raft), riconosciuta dal CONI, organizza annualmente il campionato italiano nel quale gareggiano numerosi club nelle varie discipline (fondo, velocità, testa a testa e slalom). I gommoni da Rafting possono trasportare un equipaggio di 6-8 persone, più la guida. L’attrezzatura necessaria per fare Rafting consiste in pagaia, casco e giubbotto salvagente. Nei periodi più freschi occorre anche una muta in neoprene e una giacca d’acqua.


Dove si fanno hydrospeed e rafting

Data la particolare natura, i posti migliori dove vivere queste esperienze in Italia, sono concentrati nelle zone del nostro paese ricche di torrenti e catene montuose da cui nascono. In particolare, ci riferiamo alla Val d’Aosta, alla Lombardia, al Piemonte e al Trentino Alto Adige, anche se non mancano i posti al Sud Italia e al centro, come il Fiume Lao in Calabria o il fiume delle Marmore in Umbria.


Quanto costa fare Hydrospeed e Rafting in Italia?

I prezzi variano da struttura a struttura, ma generalmente rientrano nella fascia tra i 50 e i 70 € a persona.


CURIOSITÀ: URBAN RAFTING A BOLOGNA e ROMA

La piacevolezza dell’esplorazione insieme su un gommone, da luogo anche a sperimentazioni come quella vissuta nella mia Bologna, dove essendo città di fiumi coperti per la maggior parte, è stata proposta un’escursione nella pancia sotterranea della città… mentre a Roma si fa “in superficie” sul fiume Tevere. Una maniera di conoscere le città completamente diversa.

E voi cosa aspettate?

Navigare l’acqua delle emozioni, dei torrenti o dei fiumi delle città è un’esperienza immersiva inside-outside


"La mente è una spugna, il cuore è acqua che corre. Non è strano che la maggior parte di noi preferisca assorbire anziché correre".

(Khalil Jibran)


E noi corriamo



Dott.ssa Erika Morri


Ascolta il podcast dell'articolo


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