Non si smette con il divorzio
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Amore è una parola ricca di significati e di una moltitudine di articolazioni che rendono questo sentimento non facilmente declinabile seppure con alcuni punti fermi che lo coniugano con rispetto, comprensione, libertà e valorizzazione.
L’amore genera vita quando ci si unisce per dare “alla luce” una famiglia e creare un'entità genitoriale che ha a che fare con responsabilità e doveri. Responsabilità e doveri verso i figli che mettono i genitori di fronte ad un ruolo e a una funzione che non possono venire meno fino a quando i figli non saranno in grado di scegliere il loro percorso.
Vita che va declinata con affetto, sostegno, ascolto ed esempio. Esempio che i genitori rappresentano per i loro figli attraverso il loro agire, il loro pensiero, il loro essere e che rappresenta per la prole sempre un punto di riferimento a cui fare ricorso per orientarsi nella vita, per costruire solide radici.
Radici culturali, emotive, morali e strutturali che rappresentano il punto di partenza di un percorso di vita che tanto dipende dall’educazione ricevuta dai genitori.
Essere genitori non è un obbligo ma una scelta, e da questo non si può prescindere nel valutare quanto sia importante che si è genitori per scelta, e dunque si ha l’obbligo di farlo nel modo migliore possibile attraverso un percorso di consapevolezza genitoriale che, continuamente, pone in essere il dovere di mettersi in discussione e l’obbligo di avere un atteggiamento di ascolto e comprensione verso i propri figli, che non si aspettano altro che essere amati, essere visti, essere riconosciuti nella loro individualità e meravigliosa originalità.
Obbligo e dovere sono parole che non possono non essere contenute all’interno della parola genitore, in quanto mettere al mondo nuove meravigliose creature è un dono prezioso e tale preziosità va rispettata, anche quando l’amore tra i genitori finisce e genera la declinazione della destrutturazione del nucleo familiare.
Una destrutturazione che non deve e non può far venir meno l’obbligo e il dovere di essere dei buoni genitori per i figli, che altro non desiderano che essere amati e non essere trasformati in oggetto di contenzioso, che trasforma l’ambiente familiare in un campo di battaglia e gli amanti in nemici.
Nemici che a volte perdono il lume della ragione e non vedono più la luce a cui hanno dato vita, perdendo di vista il senso del dovere e ponendo al centro della loro vita il diritto di essere felici, di ritornare a vivere la spensieratezza di amori adolescenziali.
Diritto alla felicità che è essenziale, se non mette in secondo piano il dovere di garantire la serenità e la felicità dei propri figli, soprattutto se minorenni e ancora bisognosi di essere guidati e sostenuti.
Sostenere i propri bisogni di libertà, di amore, di spensieratezza è fondamentale dopo la fine di un amore se questo amore non contempla la genitorialità, in quanto è la genitorialità stessa ad indicare la strada da percorrere per declinare le priorità dei bisogni.
Il bisogno di metabolizzare una nuova modalità di vivere con i propri genitori dovrebbe essere una priorità rispetto al bisogno di un adulto di condividere con i propri figli la scelta di un nuovo compagno o di una nuova compagna.
Dopo una separazione o un divorzio, presentare un nuovo compagno o una nuova compagna ai propri figli è un evento da valutare, considerare e condividere con i figli, avendo cura di ascoltare il loro sentire e il loro pensiero.
Nell’era dell’usa e getta, del like e sto, dell’avere più che dell’essere, dell’apparire più che del sentire, del verosimile più che del vero o falso, nulla è cambiato rispetto al valore che ha la responsabilità genitoriale, che rimane una responsabilità che ha a che fare prima con il dovere di essere genitori e poi con il diritto di essere nuovamente parte di una relazione d’amore da condividere con i propri figli.
”Allevare un figlio è un compito che dura tutta la vita, ed è una cosa che dovete prendere più seriamente di qualsiasi altra missione abbiate mai portato a termine. Siete responsabili della guida e della formazione di un altro essere umano, e non c’è nulla di più importante di questo” (Tracy Hogg)
Prof.ssa Maura Ianni
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