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La primavera è arrivata, con i profumi dei ciliegi in fiore, i tiepidi raggi di sole che fanno arrossire le nostre guance. Tutto il nostro corpo sembra risvegliarsi dal torpore invernale, sicuramente non più rigido come un tempo, ma pur sempre associato all’idea di colori meno accesi. Il nostro organismo inizia ad adattarsi alla nuova stagione, cercando di rispondere anche agli eventuali cambiamenti ormonali che ne influenzano il sonno, l’umore, lo stesso appetito. Il nostro modo di vedere la giornata cambia, adattandosi al nuovo risveglio della natura e con essa si riscopre la motivazione per un "New Life Style".
All’aria si percepisce il profumo delle grigliate con gli amici e in noi, abituati ad esser attanagliati dallo stress di tutti i giorni, si alimenta la voglia di lasciarsi i giorni grigi alle spalle.
L’umore ed il benessere generale migliora grazie all’aumento dell’esposizione alla luce solare e questo, può stimolare le persone a riscoprire località all’aria aperta come, ad esempio:
Le rive di un fiume
Le sponde di un lago
Le spiagge di un mare
Gli antichi borghi in montagna
Un semplice prato…
Ebbene si, sentiamo la voglia di immergerci nella natura e gustare le nostre pietanze non più tra le 4 mura di una stanza, ma da un ambiente più naturale, che ci fa addentrare nell’arte del picnic.
Un’abitudine che non si è mai abbandonata completamente, ma soprattutto dopo il lungo periodo del lockdown, è stata valorizzata associandole un ruolo vitale per il benessere del corpo e della mente.
Le sue origini affondano ai tempi dei romani, come anche nell’antico medioevo, dove era diffusa l’abitudine di organizzare banchetti all’aria aperta, anche se fonti storiche affermano che l’origine del nome “picnic” derivi dalle parole francesi piquer e nique.
Così il cibo in compagnia ed all’aria aperta assume un sapore diverso, direi olistico per molte persone, in un ambiente naturale dove il profumo dei cibi si mescola alla bellezza ed i colori della natura, allontanandosi anche dalle comodità della propria abitazione, ma con una spinta motivazionale orientata al miglioramento del proprio stile di vita.
Nel nostro paese non si è mai abbandonata l’arte del picnic. Infatti, fin dai tempi più remoti - soprattutto per chi era impegnato in mestieri rurali - non era raro incontrare i componenti della propria famiglia riposare sotto un albero, con la tovaglia imbandita di prodotti tipici come: cicorie (tarassaco), frise d’orzo, pane integrale, frutta e vino di produzione propria…
Le abitudini alimentari, con il tempo, sono cambiate, ma lo spirito di convivialità all’aria aperta è rimasto invariato, seppur con una varietà di modi e scelte alimentari.
Come organizzare al meglio questo momento di convivialità e legame con la natura?
Il primo passo da compiere è scegliere il luogo dove assaporare al meglio i nostri piatti ed in questa operazione può dimostrarsi utile consultare i portali per evidenziare:
Le aree attrezzate picnic
I parchi
I fiumi balneabili
Il mare
Le località montane
Il secondo passo, non meno importante, è improntato nello scegliere gli alimenti pratici, ma allo stesso tempo nutrienti per il nostro organismo, oltre a tutto il necessario per il picnic, tra i quali: insalate di riso/pasta, uova sode, tè dissetanti con frutta ed erbe, frutta e verdura; zaino, tavolino, sedie in legno, coperta, piatti, posate, bicchieri, tovagliolini, borda termica.
Il terzo passo si lega al rispetto della natura ed è orientato a lasciare il luogo che ci ha ospitato nel miglior modo possibile, riutilizzando magari piatti, posate e bicchieri, rimuovendo eventuali residui del pranzo/cena, eseguire una corretta selezione dei rifiuti differenziando gli stessi negli appositi contenitori o, se non presenti, preselezionarli e gettarli successivamente.
È bene sempre rispettare i luoghi, evitando di accendere fuochi, gettare mozziconi di sigaretta, abbandonare tovagliolini di carta, bottiglie e quant’altro possa creare pericolo ed inquinare la natura.
Il quarto passo è legato alla promozione del benessere dove, anche attraverso questi momenti, divenendo noi stessi “divulgatori del benessere”, magari stimolando anche altre persone nel riscoprire momenti di contatto con la natura ed il cibo.
Il quinto passo è orientato al diario del benessere, un metodo nuovo, forse insolito, ma che si dimostrerà utile a noi e a chi leggerà i nostri pensieri.
Trascrivere le sensazioni che abbiamo riscontrato nel condividere con la natura e con gli altri questi momenti di relax e benessere psicofisico. Questo metodo svilupperà in noi l’arte della scrittura, magari da anni assopito e, pur non essendo scrittori professionisti o poeti, scrivere permette di esprimere emozioni, pensieri e riflessioni in modo creativo, rivivendo i momenti che abbiamo trascorso immersi nella natura attraverso l’arte del picnic.
È un'attività che favorisce la “mindfulness”, dove, attraverso la descrizione delle proprie sensazioni, la scrittura può essere un'opportunità di esplorazione e di auto-scoperta, aiutandoci a comprendere meglio noi stessi e il mondo che ci circonda.
Esempio: attraverso l’arte del picnic, ho riscoperto la bellezza del contatto con la natura.
I profumi, i colori, i rumori, mi hanno permesso di assaporare i piatti con una intensità gioviale differente, più in linea con il mio vero essere…
Sono convinto che l'arte del picnic, oltre ad essere un modo piacevole di consumare pasti all'aria aperta, contribuisce anche al nostro benessere fisico e mentale attraverso il contatto con la natura.
Allontanarsi dalla routine quotidiana, dallo stress che spesso opprime le nostre giornate, immergersi negli ambienti naturali, contribuirà a ridurre lo stress, migliorando il nostro umore e la nostra salute mentale. Inoltre, consumare cibi freschi e leggeri durante un picnic favorisce una dieta equilibrata e salutare, facilitando così il nostro benessere fisico e divenendo noi stessi:
"Autori di un nuovo stile di vita".
Dott. Antonio Nuzzachi
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