SUP: all'alba della consapevolezza
- Dott.ssa Erika Morri

- 31 ago
- Tempo di lettura: 3 min
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“Sii come l'acqua, amico mio" (Bruce Lee)

Questa affermazione, ripresa dal pensiero di Bruce Lee, sottolinea la capacità dell'acqua di adattarsi a qualsiasi forma o contenitore, mantenendo sempre la sua essenza.
E si può vivere l’acqua in tanti modi.
Oggi vi racconto come tra un’equilibrista e una maestra Zen (ammetto una ciofeca in entrambe le versioni) mi sono approcciata al SUP. All’alba.
Avete presente quei disegni rupestri che raffigurano in maniera stilizzata un uomo su di una canoa, semplice “liscio”, 2 segni in croce?!?
Ecco, sono io: una primitiva che calcava una forma simile ad una tavola da surf ed una pagaia.
Cos’è il SUP?
Il SUP, acronimo di “Stand Up Paddle”, è uno sport acquatico che si pratica in piedi su una tavola simile a quella da surf, utilizzando una pagaia per muoversi e direzionarsi.
Disciplina ibrida tra canoa e surf, che permette di esplorare diversi ambienti acquatici come mare, laghi e fiumi. È uno sport accessibile a tutti, dai principianti ai più esperti, e non richiede particolari abilità fisiche… e che offre la possibilità di entrare in contatto con la natura, mantenendosi attivi e divertendosi in acqua.

La nascita dello Stand Up Paddling
Stando ad analisi dei diari di James Cook, già nel 1778 l'esploratore inglese, come primo europeo a sbarcare alle Hawaii, ebbe modo di osservare alcuni nativi pagaiare in posizione eretta su grosse tavole per cavalcare le onde. Altri ritengono che si trattasse semplicemente di pescatori e che, in ogni caso, la nascita di questo sport sia avvenuta intorno agli anni '50 a Waikiki, con la riscoperta del Surf da onda capitanata da Duke Kahanamoku, che avrebbe creato, anni dopo, la prima generazione di beachboys.
I motivi dell'entusiasmo che sta circondando lo Stand Up Paddling sono molteplici:
il primo e più insospettabile, soprattutto per praticanti di sport sicuramente più dinamici come il Windsurfing o il Kiteboarding, è il divertimento. Il solo pagaiare su una SUP board, facendo cruising lungo la costa, cioè diporto, è piuttosto divertente ed appagante, anche in considerazione del fatto che dal punto di vista del CORPO e del fitness, si tratta di un eccellente allenamento.

Attrezzatura
Per praticare SUP sono necessari: una tavola da SUP, una pagaia, un leash (cordino che lega la tavola al paddler, solitamente alla caviglia) e un aiuto al galleggiamento.
Discipline
Esistono diverse discipline di SUP, tra cui:
SUP Touring: Pagaiare per esplorare e godersi il paesaggio.
SUP Race: Gare di velocità su tavole più strette e veloci.
SUP Surf: Cavalcare le onde come nel surf tradizionale.
SUP Yoga/Fitness: Esercizi e sessioni di yoga sulla tavola.
Fermare la mente con il corpo
“La tavola ci obbliga a non pensare ad altro.”
Visto che da buona rugbista, la mia “meditazione è dinamica” (l’intensità fisica e il suo focus sul momento presente, può indurre uno stato di "meditazione in movimento" simile alla mindfulness), ho voluto provare il SUP YOGA come meditazione versione “classica”.
Nato tra le baie della California nel 2011, lo Yoga sulla tavola da SUP si è rapidamente espanso ed è oggi diffuso tra gli amanti non solo del fitness ma anche dello Yoga.

Le principali caratteristiche e gli aspetti che vengono coinvolti durante un allenamento di SUP Yoga sono:
Equilibrio. Il principale punto di contatto tra Stand Up Paddle e Yoga è rappresentato dalla ricerca dell’equilibrio, elemento in un certo senso comune a entrambe le discipline. La tavola è una superficie instabile, soggetta a continue piccole oscillazioni: l’impegno necessario per eseguire una posizione deve dunque essere maggiore e obbliga il fisico a richiamare in azione anche muscoli che in genere non sono coinvolti in un’attività decisamente full body.
Fitness. Il risultato di un’attività impegnativa come quella necessaria per fare SUP Yoga si traduce in muscoli tonici e allenati e in una maggiore efficienza del sistema cardiovascolare. Tutto l’organismo ne beneficia in termini di elasticità ed energia.
Benessere mentale. La ricerca dell’equilibrio necessita di un grande impegno e attenzione: la capacità di concentrazione viene quindi stimolata e sviluppata contribuendo in maniera determinante a gestire le emozioni, migliorando l’autostima e la consapevolezza di sé.

Esperienza bellissima, lo YOGA SUP è stata amplificata dall’esperirla all’alba.
Non so voi, ma quando vivo l’alba - la luce che vince sulla notte – assorbo un’energia primordiale, come se fossi toccata nell’anima dai raggi.
Augurandomi di avervi convinto a provare questo contatto tra corpo – spirito e anima… e come vasi comunicanti a “trasformandovi in acqua”… vi saluto con un ultimo pensiero:
"Lasciarsi trasportare dall'onda, ma senza perdere il controllo, è un'arte che si impara sia in mare che nella vita. L'equilibrio mentale si trova nel trovare la giusta misura tra accettazione e azione."
Dott.ssa Erika Morri




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