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Etichettare le persone

Aggiornamento: 28 feb 2023

Un fenomeno che inserisce le persone all'interno di una categoria che semplifica la realtà e diminuisce il carico cognitivo



Etichettare le persone non aiuta e può avere effetti positivi o negativi sullo sviluppo delle persone. Etichettare è riduttivo, non permette di descrivere la complessità di una persona.

Molto spesso accade di sentire rivolgere alle persone frasi del tipo "quella persona è timida" o "quella è introversa" e così via.


Si tratta di etichette che inseriscono le persone all'interno di una categoria che semplifica la realtà e diminuisce il carico cognitivo.

Etichettare una persona non consente di descriverla in maniera profonda e in tutta la sua complessità. Significa, infatti, definire un individuo in maniera del tutto riduttivo.


Quando ci comportiamo in questo modo, pensiamo mai alle conseguenze di questa azione? Infatti, il tipo di etichetta può generare sia effetti positivi o negativi sullo sviluppo degli individui.


Continuare a etichettare un ragazzino come timido, porterà lui stesso a percepirsi costantemente come timido e impacciato. Invece, ripetere a un ragazzino quanto sia intelligente o sveglio può aiutarlo a crescere con una mentalità vincente, anche se potrebbe vivere dovendo soddisfare le aspettative che si creano intorno a lui.


Il comportamento migliore è, quindi, quello di evitare di far uso di etichette, specialmente nel caso di quelle negative che, come abbiamo visto, creano un danno evidente al processo di crescita e miglioramento di un individuo. Questo vale anche nei nostri confronti in quanto, spesso, siamo i primi ad auto etichettarci.


Le etichette e la loro influenza sulla conoscenza di se stessi

Spesso sentiamo la necessità di utilizzare nomi per categorizzare un tipo di comportamento. Dobbiamo tener conto, però, del fatto che l'uso di etichette incasella le persone.

Esse, infatti, si basano su stereotipi e ci portano ad assumere un ruolo che spesso non fa parte di una persona. Purtroppo, le etichette vengono attribuite a un individuo sin da subito, dai primi anni di vita.


Durante alcuni periodi come l'adolescenza, questo fenomeno può ostacolare la crescita dei ragazzi e delle ragazze in modo determinante. Spesso, poi, le etichette nascono da proiezioni e mancanze di insegnanti e genitori.


La conseguenza di tutto ciò è che gli individui possono far proprie tali etichette ed assumere quei comportamenti che la società "si aspetta da loro". Questo atteggiamento continua anche lontano dagli ambienti e dalla persone che gli hanno attribuito determinate etichette.


Etichettare una persona, soprattutto in termini negativi, danneggia pesantemente l'autostima, la conoscenza di sé e, infine, la motivazione.


Le parole sono potenti


Nonostante le etichette spesso non abbiano molto a che fare con la realtà di una persona, esse possono portare un individuo ad assumere specifici ruoli e a sentirli propri.

Questo accade anche nel caso di etichette positive che, spesso, portano con loro grandi dosi di stress e ansie a causa delle aspettative che generano.


Le persone danno giudizi ed etichettano gli altri perché sentono di semplificare, così, la propria vita. Le etichette rimangono però, molto spesso, soltanto delle opinioni soggettive che si basano su concetti poco stabili.


Il potere delle etichette, però, è forte. Riescono, infatti, a plasmare le persone, si attaccano ad esse. Le etichette descrivono una persona, ad esempio, come generosa o egoista quando, spesso, questo dipende dalle circostanze e dalla generosità di chi osserva e giudica.


Bisogna ripensare alle etichette

Revisionare e superare le etichette è un processo che necessita di un lavoro sul proprio sé molto intenso e che deve necessariamente passare dal riconoscimento di tali attribuzioni che creano una ferita o che, in realtà, non servono più.


Questo processo, quindi, ha bisogno di un'attenta analisi del concetto di sé, andando a cercare tutte quelle caratteristiche che generano in noi il peso e che non rappresentano più la realtà. Quando, invece, tali attribuzioni rispecchiano la realtà della persona, è più semplice modificare tale realtà rispetto alle etichette. Di quest'ultime, infatti, può rimanere sempre una traccia.


Questo tipo di azione necessita anche di un processo di elaborazione delle affermazioni contrarie alle etichette, oltre a un importante ripensamento nei confronti dei nostri comportamenti. Il fine è quello di capire se la nostra nuova predisposizione sia consona alla configurazione che miriamo ad ottenere.


All'interno di questa configurazione, infatti, non c'è spazio per tutto quello che abbiamo deciso di eliminare, ma soltanto per quello che vogliamo fare nostro.

Si tratta, dunque, di un viaggio che richiede forza e coraggio.


La prevenzione e l'aiuto verso chi subisce bullismo

Le etichette hanno come conseguenza potenziale la possibilità di essere colpiti da commenti negativi. Questo avviene anche per le etichette per esempio che riguardano l'aspetto fisico, quando non si rientra, per la società, negli standard ritenuti canonici. Si tratta di quel fenomeno ormai conosciuto con il termine body shaming di cui sono vittima molte persone e che rappresenta, a tutti gli effetti, un atto di bullismo.



Dott.ssa Lisa Di Giovanni



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