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Dolori osteo-articolari. Curali con l'osteopatia

Troppe ore seduto alla scrivania, davanti ad un computer, assumendo posture sbagliate, possono portare a dolori come sciatalgia o cervicale.

Un movimento sbagliato, compiuto quando il nostro corpo non è ancora ben riscaldato, può provocare il classico colpo della strega.

Questi sono solo alcuni esempi dei tanti sintomi, alquanto fastidiosi e debilitanti, che si possono avvertire a discapito del nostro apparato osteo-articolare.

Che tu sia a casa o in ufficio, in macchina oppure ad una partita di calcetto, non sei immune da questi tipi di traumi.

Non succede, ma se succede…meglio consultare un osteopata.

Andare dall’osteopata non significa andare a farsi fare un massaggio; sfatiamo questo mito: “l’osteopata non fa i massaggi”.

L’osteopatia è una “branca della medicina che, attraverso una metodica terapeutica manuale, stimola il corpo per il raggiungimento dell’equilibrio energetico-funzionale dei sistemi neuro-muscolo-scheletrici e viscero-craniali”.

Questo è quello che si legge la mattina quando si entra in Accademia di Medicina Osteopatica “Alessandro IV”, dove ho studiato osteopatia e dove insegno dal 2011.

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Uno dei princìpi fondamentali dell’osteopatia, secondo Andrew Taylor Still, padre fondatore di questa disciplina, è che per curare una malattia bisogna studiare i meccanismi che mantengono lo stato di salute dell’uomo.

Numerosi sono stati gli apporti scientifici che diversi altri autori (William Garner Sutherland allievo di Still, per lo sviluppo dell’”osteopatia cranio-sacrale”; Barral e Weischen per l’”osteopatia viscerale”) hanno dato alla medicina osteopatica.

L’osteopata è una professione sanitaria basata su un approccio esclusivamente manuale, centrato sulla persona, che si integra con la medicina e le altre professioni sanitarie nella cura e nel mantenimento della salute dei cittadini. Ebbene si, egli si avvale esclusivamente delle sue mani per individuare le strutture corporee (muscoli, articolazioni, visceri) del paziente in disfunzione somatica attraverso il tocco e la palpazione.

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Ma di preciso, cosa fa un osteopata?

L’osteopata dopo un’attenta anamnesi e raccolta di informazioni sullo storico medico del paziente, utilizza un insieme di procedure manuali per intervenire sulla disfunzione somatica, ripristinando la corretta mobilità delle, e tra, le strutture corporee.

 

Lo scopo è quello di migliorare il funzionamento dei sistemi e degli apparati sostenendo l’omeostasi dei sistemi fisiologici del paziente. Detto scopo viene raggiunto sfruttando uno dei principi base dell’osteopatia, ossia la capacità intrinseca dell’organismo di tendere all’autoguarigione.

L’osteopata agisce in un contesto che stimola la relazione tra la mente, il corpo e l’anima.

In quali casi è utile il trattamento osteopatico?

L’osteopatia cura e tratta patologie legate e correlate alle attività sportive, agonistiche e amatoriali, onde evitare le recidive durante l’atto del gesto atletico.

In ambito specifico si interviene sulle distorsioni, tendiniti, fasciti, stiramenti muscolari.

La terapia osteopatica è inoltre consigliata a soggetti con disturbi neurovegetativi (capogiri, nausea, ansia etc.); prima e dopo il parto; per i neonati a seguito di parti difficili; per dismorfismi e paramorfismi nell’età adolescenziale; nelle preparazioni sportive o artistiche (danza, canto, etc.); nelle disfunzioni organiche funzionali e da dismetabolismi da intolleranze alimentari.

È utile per chi è affetto da lombalgie e lombosciatalgie; dorsalgie: cervicalgie e cervicobrachialgie; problematiche discali intervertebrali; artrosi; colpo di frusta e colpo della strega.

Cefalea  miotensiva; problematiche osteo-muscolari agli arti: periartrite scapolo- omerale, coxartrosi, sindrome da tunnel carpale, fibromialgia etc.,  disturbi posturali e disfunzioni da malocclusione.

Insomma, ce n’è per tutti i gusti.

Prof.ssa Rossana Checchi

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