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Una pausa di benessere a San Severo

Ognuno di noi ha dei momenti in cui sente che gli impegni quotidiani sono divenuti all’improvviso pesanti e difficili da sostenere. Questo è senza dubbio il segno che lo stress ha cominciato a mordere la nostra serenità ed è dunque arrivato davvero il momento di prendersi una pausa.

 

Per rinfrancarsi però non è necessario programmare lunghe vacanze, basta ritagliarsi anche solo qualche giorno per una pausa di benessere alla scoperta di una Puglia insolita e poco conosciuta, ma davvero bella e ricca di tesori da scoprire.

 

Fuori dalle mete turistiche più affollate e caotiche, ma ad un passo dal Gargano e dalle Isole Tremiti, il borgo di San Severo è la meta ideale per chi vuole prendersi una pausa dalla vita moderna (come recitava un famoso spot) e fare un tuffo in un luogo senza tempo, ma assolutamente, profondamente orientato al futuro. 

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È una Puglia nello specchio, potremmo dire, in cui il blu intenso del mare risale e si trasforma in cieli di un azzurro accecante e la sabbia fine muta in sconfinate distese di grano dorato, mosse da un costante ondeggiare flessuoso.

 

Una terra di contraddizioni e di opposti in cui ad esempio, si può trovare chi, facendo tesoro dell’esperienza dei propri avi, oggi porta avanti un’agricoltura modernissima fatta di droni, sensori e monitoraggi da remoto.

San Severo è uno dei borghi più antichi della Daunia, quella parte settentrionale della Puglia che si estende dai Monti Dauni al Tavoliere delle Puglie.

Fondato dall’eroe greco Diomede, secondo la leggenda più famosa, per molti secoli San Severo è stato uno dei centri più importanti del Tavoliere, influenzando e decidendo i destini di molti borghi vicini.

 

Una storia ancora presente negli occhi e nei racconti dei sanseveresi, e che a volte davvero lo è, come i segni delle sventagliate delle mitragliatrici naziste che ancora feriscono la facciata di un monastero in pieno centro. 

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Sono tanti gli “angoli di storia” da scoprire camminando nelle viuzze del centro storico, lastricate di pietra lucida e chiara, in una continua scoperta di chiese, palazzi nobiliari, stucchi, finestre e loggette che si affacciano negli angoli più imprevisti. Oppure ci si può concedere una visita in una delle moltissime cantine sotterranee che caratterizzano il sottosuolo di San Severo, immergendosi in un silenzio antico e carico di storia e, contemporaneamente, assaggiando degli ottimi vini (fonte naturale di resveratrolo).

A San Severo ognuno può trovare la sua personale dimensione di relax, fatta di totale immersione nelle tradizioni e negli usi del passato o, al contrario, preferire gli aspetti più contemporanei della città, assaporando (figurativamente e letteralmente) una delle numerose iniziative di food & wine experience promosse da giovani.

 

Dovunque si scelga di andare, però, si viene sempre accolti con una familiarità e disponibilità d’animo che fa sentire immediatamente a casa.

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Un’esperienza sicuramente particolare è quella dell’immersione nel grano. Il vento, il fruscio delle fascine, la luce che fa risplendere le spighe, l’odore del grano mentre lo si attraversa regalano sensazioni uniche.

 

È davvero la scoperta di una dimensione di sintonia con la natura che rinfranca lo spirito e regala una pace profonda. 

 

In qualche caso, potrebbe addirittura capitare di voler rimanere per sempre sotto il cielo di San Severo, in un tempo sospeso fra passato e futuro, come Leonardo, che ha scelto di vivere isolato in una piccola casa immersa nei campi di grano, allevando e coltivando nel più tradizionale dei modi ma vendendo i propri prodotti attraverso strumenti totalmente digitali.

Ida Paradiso

Food blogger

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