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SempliceMENTE
Rubrica a cura della Dott.ssa Maura Ianni
Psicologa e Psicoterapeuta
Tradire il proprio partner
“Che confusione…sarà perché ti amo”.
Così recitava una canzone popolare di qualche anno fa.
Sin da bambini ci viene insegnato che bisogna amare e non odiare. Ama il prossimo tuo come te stesso, ci viene comandato. Continuamente veniamo spronati a nutrire il cuore di amore anche se non è sempre chiara la visione che si ha di questo sentimento così universale ma così tanto personale. L’amore quando è vitale contempla il riconoscimento dell’altro. L’amore quando è sano è reciprocità, rispetto, condivisione, scambio.
Anche l’amore si ammala. Si ammala di bugie e sotterfugi quando declina il tradimento. Tradire la fiducia dell’altro in una coppia vuol dire prima di tutto tradire se stessi, la propria dignità, il proprio valore.
In amore non ha valore la bugia che copre un tradimento ma ha valore assoluto la legittimità del proprio sentire. Se non amo più mia moglie o mio marito, se non mi attrae più la mia compagna o il mio compagno, se non ho più piacere di stare in compagnia del mio fidanzato o della mia fidanzata l’unica strada da percorrere è quella della condivisione. Condividere i dubbi, le incertezze, il bisogno di riflessione dà valore al sentimento dell’amore che ha unito due persone. Dire ciò che si prova anche se fa male è l’unico atto di rispetto, di considerazione, di dignità che si può compiere nei riguardi della persona che ci vive a fianco e che nutre per noi un sentimento di amore e di stima.
Illudere, nascondere, manipolare rappresentano declinazioni del verbo tradire. Tradire vuol dire non rispettare né i propri né gli altrui sentimenti. Tradire vuol dire non aver compreso che l’amore può trasformarsi in odio e cancellare tutto il bello che c’è stato tra due persone.
Che confusione…sarà che non ti amo più potrebbe essere una frase da pronunciare prima di tradire.
Una frase che contempla nell’amore la possibilità di essere confusi e non sapere cosa si possa fare per non tradire, prima di tutto la propria dignità. Dignità che coniuga il verbo amare ma anche e soprattutto il verbo rispettare.
Avere rispetto dei sentimenti dell’altro vuol dire anche rispettare i propri sentimenti. In amore, ciascuno di noi può trovarsi a vivere la difficile situazione in cui ci si sente dire che non si è più nel cuore della persona amata. Quando l’amore finisce il cuore soffre e la mente è confusa, arrabbiata, disperatamente delusa.
Delusione che diventa unico testamento di un amore quando a dominare sono il tradimento e il sotterfugio che non lasciano spazio alla lealtà e alla sincerità.
Sincerità che dovrebbe essere l’unica via da percorrere quando ci si accorge che l’amore è finito. Sincerità che non contempla il tradimento e che ha un valore assoluto quando vogliamo salvaguardare la nostra dignità e la bellezza dell’amore che fu.
Amore che fu che viene totalmente “negato” quando dimentichiamo di metterci nei panni dell’altro e facciamo in modo che la nostra mente sia dominata da un totale senso di egocentrica traditrice visione dell’amore. Amore che merita di chiudere le braccia alla bugia e al sotterfugio. Amore che merita di aprire le braccia e mettersi in cammino con il sorriso e la fiduciosa speranza di un nuovo incontro con un essere speciale, che sappia coniugare la straordinaria forza della sincerità.
Dott.ssa Maura Ianni
Psicologa e Psicoterapeuta
Docente Università di Roma Tor Vergata