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SempliceMENTE

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Rubrica a cura della Dott.ssa Maura Ianni
Psicologa e Psicoterapeuta

Foto di Pavel Danilyuk da Pexels.jpg

La nostra mente può trovare la vita anche nel dolore

Sono le tre del pomeriggio, fuori l’aria è frizzantina e una buona tisana concede una gradita coccola a due amiche che si ritrovano a concedersi due orette di chiacchiere. Sorseggiando la tisana al profumo di cannella le parole scorrono come un fiume in piena: sogni e ricordi narrati e condivisi.

 

La conversazione si fa piacevolmente profonda toccando tematiche esistenziali che conducono le due donne a parlare di saggezza. La saggezza necessaria per cercare di  guardare le cose da più punti di vista. La saggezza come il modo di oltrepassare  il proprio limite di osservazione delle cose che impone fermarsi solo all’apparenza.

 

Apparentemente spesso le cose appaiono in un modo ma è solo un’analisi profonda che ci mostra la loro vera essenza.

Foto di Sergey Torbik da Pexels.jpg

Foto di Pavel Danilyuk da Pexels

Le due amiche riflettono sul tempo, sullo spazio e di quanto sia importante nella vita vivere l’intensità di ogni istante  e la meraviglia che è in ogni luogo vissuto. Un breve istante può contenere un patrimonio sensoriale ed emotivo che alimenta un'intera vita.

 

È la “Regina della notte” che ha offerto alle due amiche la possibilità del declinare la profonda saggezza e “salubrità” del guardare le cose in profondità e non stancarsi mai di ricercare il senso “altro” delle cose.

 

La  Regina della notte è una pianta i cui fiori si aprono quando la luce lascia il posto al buio della sera. Soltanto per poche ore si possono ammirare i fiori in tutto il loro splendore, splendore che assume una particolare suggestione nel cuore della notte. 

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La notte è simbolo di oscurità, illusioni oniriche e viaggi inconsci. Come la Regina della notte nell’oscurità trova il trono sul quale risplendere, cosi la nostra mente può trovare la vita anche nel dolore, nella prova, nella difficoltà.

Una malattia, la perdita del lavoro, la morte di una persona cara, una delusione amorosa, un incidente, tanti sono gli avvenimenti che possono portare il “buio” nella nostra vita.

 

Si perde la speranza, la serenità e la gioia di vivere. Tutto sembra senza senso. L’ansia, la depressione prendono il sopravvento e la mente è come buia, persa, senza pensieri ed emozioni che possano portare un po' di luce.

 

Momenti terribili in cui nulla riesce a dare sollievo. Sollievo che giunge da vicino o da lontano, in un attimo, in un luogo o in tanti luoghi. Sollievo che fa aprire “un fiore” di speranza in una notte buia.

Foto di Liza Summer da Pexels.jpg

Foto di Liza Summer da Pexels

Un'energia che viene dal contatto, dall’energia che proviene da un altra mente. Una trasmissione di fiducia, di benessere. Un contatto che fa germogliare la voglia di cominciare a sperare che qualcosa stia cambiando, un contatto che fa germogliare la voglia di ricominciare a vivere, a pensare, ad emozionarsi.

 

Emozioni che leggiamo negli occhi di chi viene amorevolmente accolto e accompagnato a prendersi cura di sé, delle proprie ferite, del proprio dolore. Dolore che se condiviso diviene più leggero, sopportabile, dolore che assume la forma di qualcosa che può essere toccato, sentito, pensato.

 

Il pensiero diviene pensiero comune e non più disperatamente solitario. Solitario è il dolore che non è condiviso, dolore che fa paura e che si fa “mostro” da rinchiudere, da negare.

 

La negazione del proprio e dell’altrui dolore non permette alla mente di concepire il fiorire della Regina della notte ma conduce la mente in uno spettrale scenario che assopisce ogni possibile speranza.

Sperare significa credere che qualcuno ci ama, significa mettersi in cammino verso un altrove, significa anche osare di vivere in altro modo. (Enzo Bianchi)

 

L’amore, il cammino e il cambiamento, tre coordinate che aiutano la nostra mente a trovare anche nel buio della notte un “fiore” che energicamente ci dà vita. La  forza della vita che c’è nella carezza di un amico, nelle parole di conforto di una madre, nell’abbraccio di un fratello, nello sguardo di uno sconosciuto, nel bacio di un marito, nell’attenzione amorevole di una moglie……….

 

La forza della vita che è racchiusa nella dirompente forza della condivisione.

 

Dott.ssa Maura Ianni

Psicologa e Psicoterapeuta

Docente Università di Roma Tor Vergata

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