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Respirare è vita

"La vita dipende esclusivamente dall'atto del respirare, che deve considerarsi la più importante funzione del corpo perché da essa dipendono tutte le altre."

Se il vivere dipende dal respirare, per una vitalità perfetta e la prevenzione da alcune malattie, è necessario un corretto uso della respirazione; infatti un controllo intelligente di essa prolunga la nostra vita e la nostra resistenza, mentre una respirazione disordinata avvilisce la nostra vitalità e favorisce tutti i processi infettivi.

Gli studiosi orientali e quelli occidentali concordano nel riconoscere una relazione fra respirazione naturale e salute. Ma i maestri d'oriente non si fermano a questa verità: essi affermano che da una respirazione corretta può derivare, oltre ad un beneficio fisico, un aumento delle capacità mentali dell'essere umano, la sua felicità ed infine il suo progresso spirituale.

Il respiro diventa il principale mezzo di scambio con l’esterno ogni volta che si immette aria.

Attraverso l’inspirazione entra in noi un pezzetto di universo; viceversa, ogni volta che espiriamo è un poco di noi che entra nell’universo.

Le discipline olistiche sono quelle che, più di tante altre, pongono l'attenzione sul respiro e a questo ”scambio". Questo avviene attraverso una serie di esercizi che permettono il controllo completo del proprio corpo, inviando a qualunque organo - o parte del corpo - una maggiore energia e forza vitale.

Dal punto di vista anatomico, gli organi della respirazione consistono principalmente nei polmoni e nei passaggi d'aria che conducono ai medesimi (narici, faringe, laringe, trachea e tubi bronchiali).

Tuttavia, nonostante gli scambi gassosi che avvengono nei polmoni e permettono la nostra esistenza, bisogna ricordare che questi organi sono alquanto passivi durante il processo della respirazione, perché questa avviene a seguito di precisi movimenti muscolari: diaframma, largo muscolo membranoso che separa il torace dall’addome, muscoli intercostali, muscoli toracici e muscoli addominali.

L'aria viene introdotta nei polmoni per mezzo dell'azione del diaframma. Il suo movimento è come quello di uno stantuffo: si abbassa durante l’inspirazione e si solleva come una cupola durante l’espirazione.

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Nella respirazione di piccola ampiezza, il diaframma è coadiuvato dai muscoli intercostali, mentre in quella di grande ampiezza è supportato dai muscoli toracici (nell’inspirazione) e da quelli addominali (nell’espirazione).

Purtroppo, la funzionalità di questo muscolo talvolta è compromesso da uno stile di vita non sempre corretto.

Un blocco di questo muscolo riduce la capacità di immissione d'aria pura e di espulsione di scorie dal nostro organismo, compromettendo funzioni vitali come la circolazione sanguigna, il pompaggio del cuore, la digestione e, in generale, la rigenerazione di tutti i nostri tessuti, dall'epidermide agli organi interni.

In particolare, il suo movimento provvede alla rimozione delle stasi circolatorie della cavità addominale, delle pelvi e degli arti inferiori.

Il sangue non completamente purificato nel processo di ossigenazione, provoca infermità in sé stesso e in ogni parte del corpo.

Pur essendo la respirazione una funzione del tutto involontaria (non potremmo in alcun modo pensare di respirare mentre svolgiamo le nostre attività quotidiane, data la quantità incredibile di aria che dobbiamo immettere per continuare a vivere), c’è da chiedersi come mai questa non si svolga in maniera ottimale, ma risulti spesso alquanto carente.

La risposta è già stata accennata sopra e risiede nel fatto che noi, molto spesso a causa di uno stile di vita decisamente sedentario, non utilizziamo neanche un sesto della nostra capacità respiratoria; è come se il motore della nostra auto fosse utilizzato al minimo delle sue prestazioni. È possibile praticare una serie di esercizi che aiutano ad aumentare la capacità polmonare e a migliorare il tono dei muscoli coinvolti in tale pratica.

Sicuramente la respirazione utilizzata nelle discipline olistiche è quella più completa, poiché utilizza tutto l'apparato respiratorio e tutti i muscoli preposti.

Si consiglia di sedersi nella posizione del loto (seduti a gambe incrociate), oppure distesi su un materassino se la colonna vertebrale  risente della posizione. Portare le mani all'esterno del torace, mantenendo le spalle rilassate ed il collo allungato; inspirare allargando le costole verso l'esterno - ampliando al massimo l'espansione toracica - ed espirare lentamente buttando tutta l'aria fuori, portando questo vuoto fino al centro dell'ombelico, così da far lavorare correttamente il diaframma ed aumentare la capacità polmonare.

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Ripetere l'operazione per circa dieci minuti al giorno, cercando di porre la massima attenzione sulla pratica, eliminando e rimandando ogni pensiero non attinente a dopo.

A beneficiarne non saranno solo i vostri polmoni, i muscoli dorsali e addominali, ma anche la vostra mente ed il vostro spirito.

 

Dedicatevi del tempo!

Giovanna Iovino

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