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Il senso dell'inizio

Un tempo sospeso tra l’attesa e la voglia di rimettersi in gioco. È stato sempre così per me il mese di settembre. Fin da bambina salutavo l’estate con un pizzico di nostalgia, ma carica di curiosità, immaginando come sarebbe stata la Fiera del 10 settembre e cosa avrei comprato.

Come da tradizione avrei acquistato lo zaino, il diario e qualche abitino nuovo. Una volta ricordo di aver comprato anche dei sandali giallo paglierino, modello “occhio di bue”, che ancora oggi mi rendono orgogliosa per la creatività. 

Questo evento mi metteva di buonumore perché in paese arrivavano molte persone e i venditori ambulanti con i loro banchi colorati. L’attesa di quel momento rendeva anche meno pesante l’inizio del nuovo anno scolastico. 

 

Tutta la giornata era dedicata alle compere di famiglia. Una spesa all’ingrosso, messa in standby per mesi, con la speranza di fare dei grandi affari o di trovare l’introvabile il giorno della Fiera. C’era sempre qualcosa da prendere per me e i miei fratelli, poi qualche utensile per la casa, venduto con la garanzia di “effetti speciali” tramite promozioni al megafono.

 

Alla fine della strada principale veniva allestita una parte dedicata agli animali: pesci, volatili, criceti, ma anche suini e cavalli. Proprio in una di queste fiere i miei fratelli avevano acquistato una coppia di cocorite, Ugo ed Elsa, due pappagallini di colore verde e turchese che ci hanno tenuto compagnia per tanto tempo.

 

La Fiera era un momento di festa per me, per gli altri bambini e per le persone del paese.

A ripensarci oggi, nell’era delle grandi catene di magazzini e degli acquisti online, sembra un giorno di un’altra epoca. 

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Ogni anno, a settembre, rivivo idealmente questa ricorrenza. Anche se adesso la Fiera è preceduta dai mercati settimanali e non sempre riesco ad andarci, l’attesa e la curiosità restano intatte.

La mente è ancorata a un ricordo sereno, che ha sempre coinciso con una ripartenza.

Sentivo spesso ripetere: “Ci penseremo dopo la Fiera”.

 

Questo appuntamento chiudeva le porte all’estate e apriva un varco verso una nuova partenza. La sensazione è rimasta identica, passano gli anni ma è come se l’energia necessaria per pianificare impegni e programmi si mettesse in circolo a settembre. D’altronde, ognuno di noi ha il proprio orologio biologico che adatta i ritmi interiori all’ambiente esterno. 

 

Il senso dell’inizio. Questa è la metafora perfetta di settembre. Un mese che segna il ritorno al lavoro, sui banchi di scuola, accoglie la vendemmia e inebria i vicoli dei borghi con il profumo intenso del mosto. In questo periodo cambia il paesaggio e le foglie sembrano fluttuare sull’asfalto.

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Settembre determina il passaggio dall’estate all’autunno con l’Equinozio d’autunno (che quest’anno sarà il 23 del mese), fenomeno astronomico che avviene due volte l’anno: a settembre, appunto, e a marzo in primavera.

Un evento anche simbolico che, in molti luoghi, viene ancora celebrato con riti tradizionali.

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Dopo le vacanze si fa sentire la voglia di cambiamento. Comunemente settembre rappresenta il momento in cui si lascia andare il luccichio della movida d’agosto per rimettersi in gioco e intraprendere nuovi percorsi di vita o semplicemente per dare una rinvigorita agli impegni già esistenti. Complice la leggerezza dell’estate, si avverte un nuovo entusiasmo che prepara al freddo dell’inverno e proietta verso i colori autunnali, che assomigliano alle sfumature dei nostri pensieri.

 

Non a caso, per molti, questo mese viene considerato il vero inizio dell’anno. Proprio come nel calendario bizantino, in cui l’anno finiva il 31 agosto e il Capodanno coincideva con il 1º settembre. In un certo senso, settembre richiama il “Capodanno dell’io”, una fase in cui ci si dedica al cambio di stagione, quello interno, per riorganizzare il proprio sé

 

Da settembre tutto può accadere, perché ogni cosa si rimette in moto. Qualsiasi ripartenza richiede la “scelta del cosa fare”, oltre che uno slancio di ottimismo. E ogni volta che scegliamo, trasformiamo l’intero stato delle cose. Essere preparati e aperti alle novità consente di sentirsi pronti e di superare la paura, aiuta a non temere gli eventuali cambiamenti delle abitudini delle nostre vite.

 

Ricercare un equilibrio, anche in una situazione di disequilibrio, è un esercizio che generalmente si ripete in questo periodo dell’anno, in un modo o in un altro. Restare in piedi durante questa ricerca è la vera forma di rinnovamento.

 

Benvenuto dunque settembre, mese di progetti, di nuove partenze, di ripresa. A mezzanotte un brindisino va fatto, senza pretese ma con tanta speranza. C’è sempre un buon motivo per scrollare la polvere dai buoni propositi e salutare “Il GiornoBuono”.

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Buona lettura

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Maria Brigida Langellotti

Giornalista

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“Tutto comincia in un attimo, in un giorno qualunque della vita, quando meno te lo aspetti”

(Romano Battaglia)

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