Scisma
Autore: Ilaria Palomba
Editore: Les Flâneurs Edizioni
Pagine: 166
Ilaria Palomba, scrittrice, poetessa, studiosa di filosofia, torna dai suoi lettori con il libro poetico “Scisma”. Un testo che prende forma a partire dal diario poetico scritto dall’autrice durante la lunga degenza nell’unità spinale del CTO di Garbatella dal 25 Maggio al 28 Ottobre 2022, dopo un mese di rianimazione all’ospedale San Giovanni Addolorata. Un testo ricco di argomenti: suicidio, disabilità, ospedalizzazione, psichiatrizzazione, rifiuto del dono della vita e poi ritorno alla fede nella vita e in Dio. Un poema, quello di Ilaria Palomba che non solo intende ripercorrere la degenza, ma anche abbracciare una brulicante ricerca delle sue origini letterarie, con un confronto importante con i suoi maestri di vita: Celan, Pizarnik, Rosselli, Metz… Componimenti significativi quelli dell’autrice, che attraverso il suo testo, apre le porte dell’esperienza, con un’aderenza importante tra parole e fatti che accadono. È il linguaggio della vita quello usato dall’autrice, che in alcuni punti si stacca e torna ad essere quasi astratto, presentando una realtà concreta che non si fonde del tutto con esso. L’autrice, presenta ai lettori un ascetismo totalizzante, in un viaggio emozionante, dove il fine ultimo sembra quasi essere quello di distaccarsi dall’immagine che si ha di sé tra il prima e il dopo. Una spaccatura significativa che vede un Ilaria del passato fare i conti con quella di oggi. L’amore, disseminato per tutta la poetica, fa in qualche maniera da equo arbitro, prendendo a morsi la solitudine, e dando linfa nuova ad una vita allo sbando. In molti passi vi è il racconto sincero dell’esperienza da ospedale: “mi mancherà il martirio delle luci”, questo il passo che vede l’autrice impegnata in un ricordo doloroso e al tempo stesso speranzoso. L’autrice presenta sé stessa in un burrone dove si percepisce come un semplice “residuo” e non più una persona. Rimasta nel mezzo, la Palomba afferma “non esiste il prima”. Una serie di domande fortemente emotive: “non potrò essere più quella di prima? Specchiati nel mostro e chiedigli perché?”. Domande di forte impatto, passaggi che lacerano e spingono il lettore in una profonda riflessione.
Un tunnel oscuro quello magistralmente ricostruito dall’autrice, dove solo l’amore corre ai ripari e attende in fondo, scacciando il desiderio di morte. Un testo adatto ai “sopravvissuti”, una poetica asciutta e contemplativa che pagina dopo pagina accompagna il lettore in un turbinio di emozioni accecanti.
Dott. Lisa Di Giovanni