LA MINIERA MALEDETTA
Editore: Edizioni Le Assassine
Pagine: 352
Tyline Perry fu una scrittrice nordamericana specializzata in gialli investigativi e per la prima volta il suo romanzo: - “La miniera maledetta” – è stato pubblicato in Italia a cura delle “Edizioni Le Assassine”. Spetta a questa casa editrice milanese il merito di aver riscoperto la pregevole opera di quest’autrice di “hard boiled” del XX secolo, che consegnò ai posteri un vero capolavoro, già bestseller in USA e Inghilterra negli anni ‘30. Una storia molto coinvolgente, che ha persino ottenuto l’elogio di Dashiell Hammett, il noto scrittore iniziatore del genere.
L’intreccio si avvia con un evento drammatico: un’esplosione che colpisce la miniera di Genesee in Colorado - non a caso definita “maledetta” - e i 17 operai che vi rimangono intrappolati per oltre 12 ore. Un inizio ad alta tensione che entra subito nel vivo del racconto, presentandoci i personaggi principali: sarà infatti Tony Sheridan, il nipote dell’anziano proprietario della miniera, a scendere giù per constatare cosa fosse successo e recuperare eventuali “sopravvissuti”. Una discesa da cui non farà più ritorno: una fine sospetta, perché, come rivelerà l’autopsia, la morte sarà da addurre a un colpo di arma da fuoco e non all’imperversare delle fiamme. Un mistero inspiegabile, che non sconvolse, però, le anziane abitanti della cittadina che attribuirono la colpa dell’incidente all’antica maledizione, che, a loro detta: «Si sarebbe sedata solo con la morte del proprietario».
«Per tre giorni il fuoco divampò indisturbato nella Miniera Maledetta. Poi si decise di sigillare il pozzo. Furono approntate delle forme per una colata di cemento. Anche così il carbone avrebbe comunque potuto bruciare senza fiamma per anni. Ma, in quel caso, il fuoco nella miniera si estinse in breve. Nel giro di cinque settimane i pozzi furono riaperti; l’aria fu introdotta nelle gallerie e alcuni uomini scesero per ripulirle dai detriti. Poi iniziarono le ricerche del corpo di Anthony Sheridan – ricerche che si conclusero con una scoperta terribile. I resti anneriti dal fumo furono ritrovati ai piedi del pozzo principale. Una volta riportati in superficie si scoprì che la morte era stata provocata da un proiettile penetrato dritto al cuore».
La trama è molto articolata e non si limita a dispiegarsi sui vari filoni di indagine, ma grazie ai flashback ripercorre la storia personale del vecchio proprietario Matthew North, della sua famiglia e dei suoi nipoti: Anthony detto “Tony”, Rush e Cappy; e delle donne che con loro condividevano la vita: Regina, un’amica d’infanzia di Tony e Norma Elliot, la segretaria del capo. E infine del loro storico nemico: Pat Brace, il figlio del precedente proprietario della miniera che si era suicidato in circostanze misteriose, dopo la cessione forzata della stessa.
Un giallo davvero avvincente quello concepito dalla statunitense Tyline Perry, che con abilità tesse le fila dell’intreccio, che a poco a poco si arricchisce di pathos e dramma, senza mai perdere di vista la suspense.
Una vera “gemma del mistery” che non deluderà gli appassionati del genere.
Lisa Di Giovanni