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IL PREZZO DA PAGARE

€ 14,00Prezzo
  • Editore: Il Foglio

    Pagine: 215

     

  • Il giornalista Stefano Tamburini decide di approdare nel mondo dell’editoria con un libro che va ad affrontare un tema importante e allo stesso tempo delicato. Il libro, intitolato “Il prezzo da pagare” racconta la lotta per i diritti umani e civili di 30 persone, 30 sportivi, per la precisione noti, quasi tutti, alle cronache. È lo sport, lo sfondo in cui tutto si svolge. Il romanzo si apre subito con una meravigliosa prefazione scritta da Rosy Bindi che anticipa ciò che andremo a leggere attraverso delle parole chiavi e soprattutto attraverso una scrittura forte ma allo stesso tempo emozionante. Infatti, lei si sofferma molto sui diritti civili. Tanti sono gli argomenti che Tamburini decide di affrontare, quello più forte a mio avviso è stata la questione femminile che, si evidenzia nel racconta della protagonista Anna Muzychuk. Anna è costretta a perdere due dei suoi titoli poiché il principe Mohammed Bin Salman, l’aveva invitata a gareggiare completamente coperta dalla testa ai piedi. La scacchista, però, rifiuta ciò che le è stato detto e per tale motivo diventa il simbolo della libertà contro l’oppressione islamica. L’autore è bravo a raccontare l’oppressione che vivono le donne in maniera adeguata, rendendo così, le argomentazioni attuali e soprattutto nate per far riflettere. Nella parte finale, abbiamo la storia del campione di Formula 1, Lewis Hamilton. Lui è vegano e lotta da sempre per i diritti civili e soprattutto la sua battaglia è indirizzata alle persone che appartengono alla LGBTQ+. L’autore ha creato questo romanzo non solo per farci conoscere la storia di questi uomini e di queste donne e affrontare l’argomento dello sport in tutte le sue sfumature, ma sostanzialmente ha il compito di mostrare come si può e si deve combattere per far valere i propri diritti non solo umani ma soprattutto, quelli civili. Il testo è stato impreziosito anche da sfide personali e dalla lotta continua per arrivare a raggiungere la parità generale. Di grandissima importanza, infatti, è stato il come l’autore ha deciso di valorizzare gli uomini e le donne ponendo entrambi sullo stesso piano alla stessa altezza.

    “C’è una smorfia, l’unica che increspa lievemente l’espressione da sfinge, quando china lievemente la testa verso destra e socchiude gli occhi per non vedere il traguardo”.

     

    Lisa Di Giovanni

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